Trovare casa in centro a Bologna ad un imprenditore indiano cosmopolita? Fatto!

Trovare casa in centro a Bologna ad un imprenditore indiano cosmopolita? Fatto!


Sono più di quanti pensiamo gli stranieri che decidono di vivere in Italia. In questo articolo ti racconto la storia di Atul che ha deciso di trovare casa in centro a Bologna.

Ovviamente non è stata una decisione improvvisa.

Atul è un imprenditore indiano, ha studiato negli Stati Uniti e in Europa ed è innamorato follemente dell’Italia. Il paesaggio, la storia, le opere d’arte…e il cibo lo hanno reso Italia-dipendente! Così, insieme al fratello Roul, qualche anno fa, decide di fare un viaggio in Italia con l’obiettivo di iniziare un business che porti le carni di maiale lavorate in Italia sulle tavole dei benestanti in India. I due fratelli avevano già raccolto molte informazioni e fissato incontri con molte aziende, dal Friuli, all’Emilia, all’Umbria e alla Toscana e, dopo pochi mesi, salami, prosciutti, salsicce e culatelli iniziarono a trovare nuove tavole e nuovi estimatori in un nuovo, esotico e misterioso mondo.


Bologna è al centro della loro area di business quindi decidono di stabilirsi qui.

Quando sono a Bologna (ogni mese, 7-10 giorni ogni volta), Atul e Roul, alloggiano in una suite al Baglioni, si muovono in macchina con l’autista e si spostano in treno o in aereo.

Incontrano vecchi fornitori, ne cercano di nuovi, l’India apprezza e loro insistono.

Due anni fa però Atul, in uno di questi viaggi, porta con sè la moglie e succede il patatrac.

Si innamora di Bologna!

Chiede così al marito di poter tornare con lui nei viaggi successivi per visitare la città, i dintorni e conoscere meglio la nostra cultura. Atul è ben felice di questo ma, quando è a Bologna, lui vive in albergo. Il migliore di Bologna ma sempre un albergo e invece lui desidera che la moglie e la figlia (che ha appena terminato gli studi negli USA), possano avere una vera casa in cui abitare quando vengono in Italia.

Ha deciso, vuole trovare casa in centro a Bologna.

Lui e Roul (che è single) continueranno ad avere una macchina con autista quindi, del parcheggio, non gliene può fregar di meno: in centro si trova il Baglioni e in centro sarà la loro casa. Arredata con gusto, cucina abitabile, un soggiorno con divano letto, due camere matrimoniali e due bagni ma in pieno centro: dalle loro finestre vogliono vedere Bologna.

Atul fa business in Italia ma non conosce il nostro mercato immobiliare: non lo teme ma, al tempo stesso, non si fida. Tramite un architetto che ha conosciuto a Bologna, cerca di avere delle informazioni e attraverso lui arriva a DESIDERATAdomus.

Mi chiama un pomeriggio di settembre. Parla solo inglese e io, che parlo italiano, etrusco e bolognese, lo capisco poco ma, da un cassetto della memoria ripristino il livello base imparato a scuola e perfezionato in qualche viaggio.

Riusciamo a capirci e fissiamo un incontro dopo un paio di giorni.

E’ una persona molto solare, sembra un italiano almeno come carattere. Mi racconta la sua storia, il suo amore per l’Italia e la passione per la carne di maiale. Mi spiega come “non gli sembra appropriato” far venire sua moglie o sua figlia ad accompagnarlo e farle alloggiare in una suite.  Soprattutto lui stesso è stanco della vita da albergo. Ha voglia di “casa” di costruire relazioni, di infiltrarsi nella vita sociale della vecchia Bologna, ha voglia di amici, di chiacchiere , di tortellini e di Sangiovese.

Una volta va bene, due anche ma, ogni mese in albergo no.

Mi ribadisce cosa cerca, soffermandosi puntigliosamente sul fatto che “vuole respirare Bologna, i palazzi, i tetti, le persone”. Non è un turista, sì è vero,  non è italiano e viene a Bologna solo per lavoro ma, quando è qua, si comporta da bolognese.

E quando avrà una casa sua lo farà ancora di più.

Lo capisco meglio quando alle 14 mi dice di andare a pranzo insieme e mi porta in una vecchia osteria della quale, fino ad allora, ignoravo colpevolmente l’esistenza. Un indiano che non spiccica una parola di italiano conosce dei posti che neanche Guccini forse. Vacca boia d’un mond leder!

Torniamo in ufficio, mettiamo tutto nero su bianco, compreso il fatto che non vuole comprare ma trovare in affitto: è una  cosa che non facciamo spesso ma solo per clienti che cercano immobili di pregio. Lui se ne va ed io comincio a cercare.

Il mese successivo Atul è di nuovo a Bologna.

Ho due appartamenti da mostrargli ma, il secondo non faccio in tempo a farglielo vedere. Si è innamorato a prima vista del primo, un piano alto con affaccio da urlo su piazza Minghetti. L’arredamento lo soddisfa così come l’ampiezza e la disposizione dei locali. Atul è felice e anche Roul, tra una riunione e l’altra, dalla Croazia ci da il suo OK. Prepariamo subito la proposta, sia in italiano che in inglese, che viene accettata la sera stessa, l’indomani firmiamo il contratto. Atul e Roul salutano e ringraziano lo staff del Baglioni e si trasferiscono.

Ora, raccontata così, può anche sembrare facile ma prova a metterti nei panni di Atul. Non solo in quelli del business man ma sprattutto in quelli di chi, straniero, vuole trovare casa in centro a Bologna.

Cosa avresti fatto?

Da dove saresti partito?

A chi ti saresti rivolto?

Quanto tempo ci avresti messo?

Io ancora ringrazio l’architetto che me lo ha presentato e, sono certo, lo fa anche Atul che tuttora incontro ogni 2-3 mesi. Arriva a Bologna, mi chiama, passa in ufficio e mi porta a pranzo. E’ incredibile, riesce sempre a farmi conoscere un posto nuovo che trasuda Emilia


 

Se anche tu sei straniero, innamorato dell’Italia, vorresti (o devi) trovare casa in centro a Bologna e non sai da che parte cominciare….beh, non te ne sei accorto ma hai già trovato la strada giusta.

Trovi tutti i miei riferimenti qui, chiamami e ci prendiamo un caffè, oppure un piatto di tagliatelle in una bettola che mi ha fatto conoscere proprio Atul.

Ah, dimenticavo, lui è Atul!

 

P.S.: sto studiando inglese e, non solo con Atul, va molto meglio