Maledetto mutuo con fidejussione: se lo conosci (a volte) puoi evitarlo

Maledetto mutuo con fidejussione: se lo conosci (a volte) puoi evitarlo


Ciao come stai? Sei uscito indenne dal black friday e dal cyber monday? Forza e coraggio, Natale è vicino e, in un attimo arriverà anche Pasqua. Scherzo ma, sicuramente, milioni di carte di credito in questi ultimi giorni sono state “molestate” più volte dai POS, dai bancomat e da Amazon. Contenti quelli che hanno fatto acquisti, felice chi ha venduto, i circuiti delle carte di credito e anche le banche.

Tutti contenti.

E proprio alle banche volevo arrivare per raccontarti un fatto che è accaduto realmente ad un mio cliente.

Le case, i capannoni, gli uffici, difficilmente si comprano con una strisciata sul POS. Spesso si pagano cash con bonifici o assegni circolari ma, altrettanto spesso, occorre integrare la disponibilità del conto corrente con un mutuo.

Non so se a te è capitato direttamente ma, probabilmente, qualche parente o amico che ha acceso un mutuo lo conosci, magari ti sei informato: avere accesso al credito non è semplice. Soprattutto in questi ultimi dieci anni.

In passato, lo sai bene, diciamo che le banche sono state molto generose, hanno finanziato più di quanto avrebbero dovuto e quasi tutti quelli che avevano richiesto un mutuo…sono stati accontentati. Anzi, spesso hanno ricevuto più di quanto gli serviva: in fondo il lavoro andava bene, la rata era gestibile con tranquillità.

“Ti serve 200? Guarda, solo perché sei tu, ti diamo 250!”

In molti, hanno accettato. Anche Claudio.

Nel 2007, per comprare casa, ha dovuto ricorrere ad un mutuo di 150 mila euro. L’appartamento, spese comprese gliene costò 500 mila e 350 li aveva nel salvadanaio.

I conti li aveva fatti bene. In quel periodo era dirigente di una grande azienda di servizi, stipendio da cinquemila euro e tanti benefit: una rata di quasi mille euro per vent’anni la avrebbe sopportata senza troppe rinunce. Vero.

E così fu per un anno.

Claudio era un gran lavoratore. Anche se ricopriva una posizione importante anzi, sicuramente per questo, arrivava in ufficio prima dei suoi collaboratori ed usciva per ultimo. Lavorava il sabato, a volte la domenica, gli piaceva, ne aveva soddisfazione ed era anche convinto di essere apprezzato per i risultati.

Una mattina lo chiamarono nell’ufficio dell’amministratore delegato e la segretaria gli consegnò una lettera di licenziamento in tronco per “ristrutturazione aziendale”, tornò nella sua stanza e, nel frattempo, gli avevano requisito anche il portatile ed il cellulare aziendale. Dimenticavo, doveva riconsegnare immediatamente anche la macchina.

Distrutto e umiliato.

Tornò a casa in treno, puoi immaginare in che condizioni.

Dieci anni di vita in quell’azienda distrutti in due ore…e il peggio doveva ancora arrivare. A casa lo aspettavano la moglie e due figlie ormai adolescenti: doveva dirglielo per forza. E così fece.

Dovevano ricominciare da zero e Claudio, a 45 anni, si rimboccò le maniche. Passarono le settimane, mesi, anni senza che riuscisse a trovare una nuova opportunità. Troppo vecchio, troppa esperienza, troppo bravo, niente lavoro.

Dopo due anni senza versare più una rata del mutuo la banca iniziò la procedura di pignoramento per mettere la casa all’asta. Claudio non mollò, era disposto a tutto per non perdere il tetto della sua famiglia. Tentò di trattare con la banca, di prendere tempo e fu lì che scopri che non rischiava di perdere solo la casa. Nell’atto di  mutuo infatti come garante risultava anche il padre.

Era un mutuo con fidejussione.

A quel tempo la banca gli chiese che “formalmente” c’era bisogno di un garante e, il papà di Claudio, firmò senza farsi troppe domande. Il risultato fu che era a rischio pignoramento anche la casa dei suoi genitori e questo lo fece sentire ancora peggio, un pezzo di m….a.

La soluzione era una sola con due componenti: trovare un lavoro e vendere la casa da solo prima che lo facesse la banca.

6 mesi fa Claudio mi chiama.

Al telefono mi dice solo che deve trovare con urgenza una casa per la sua famiglia.

Ci incontriamo e mi racconta tutto. Ha venduto la casa a 300 mila euro, tra due mesi deve rogitare e DEVE trovare un nuovo tetto in 60 giorni. Nel frattempo il debito con la banca è arrivato a poco più di 200 mila euro quindi la disponibilità per un acquisto sarebbe veramente minima. Ragiono con lui e gli domando se magari non sia più conveniente trovare una soluzione in affitto: in fondo questo gli consentirebbe di chiudere il mutuo e avere un qualcosa da parte. Claudio non vuole.

Da tre mesi ha un nuovo lavoro.

Ha un contratto a tempo indeterminato come operaio turnista a 1.200 euro al mese, la moglie ha iniziato a lavorare in un’impresa di pulizie part-time, prende 600 euro e la figlia più grande, che ha dovuto smettere di studiare dopo il diploma, lavora in un asilo. Altri 600 euro.

Vuole comprare e ha già trattato con la banca che, visto che lo conosce, gli propone una ristrutturazione del mutuo.

Sarebbero disponibili ad erogare un nuovo mutuo al massimo di 200 mila euro che ipotecherebbe la nuova casa, “ovviamente” con la fidejussione del padre. Ci mettiamo a fare i conti.

Deve trattare più duramente con la banca, almeno provarci. Intanto inizio a cercare. Un appartamento a Bologna in zona San Ruffillo, ben servito dai mezzi pubblici e con un liceo raggiungibile a piedi. Soggiorno, cucina, tre camere da letto, due bagni e parcheggio. Budget? Tutto compreso (ma proprio tutto) non oltre 300 mila.

Parte il countdown.

In tre giorni riesco ad individuare una soluzione abitativa molto interessante e vado a vederla. Costruzione recente, piccolo condominio, zona residenziale molto ben servita e ben abitata, appartamento pronto da subito, senza necessità di lavori importanti (tinteggiatura cucina e bagni con sostituzione dei sanitari) e senza difetti. C’è anche un posto auto! E’ sul mercato da un anno, non ha mai ricevuto offerte, richiesta 290 mila. Il proprietario vive lo stesso calvario di Claudio, purtroppo.

Prepariamo un’offerta.

Proponiamo 245 mila, senza preliminare andando direttamente a rogito fra 30 giorni.

Nel frattempo Claudio ha preso appuntamento col direttore di banca e ci andiamo insieme.

Io e Claudio non ci conoscevamo ma, in pochi giorni, entrambi, abbiamo capito di essere in sintonia, una stretta di mano, incarico firmato e via a “fare” senza perdere tempo: fiducia reciproca.

In banca proponiamo un saldo e stralcio della vecchia posizione a 175 mila euro, e la richiesta di un nuovo mutuo di 150 mila euro, senza garanti, senza fidejussione, solo ipoteca sul nuovo appartamento. Un mutuo sul 60% del valore, con due redditi a garanzia, non ha bisogno di una fidejussione caxxo! Soprattutto ora, con i prezzi attuali.

Claudio è disposto a rischiare il proprio culo e basta.

Dopo una settimana abbiamo in mano l’ok della banca e quello alla nostra proposta di acquisto ma non è ancora finita.

Devo lavorare per far coincidere l’operazione di acquisto con quella di vendita e, dopo un tira e molla di quindici giorni, ci riesco. In banca, in un solo giorno, Claudio venderà la sua vecchia casa, estinguerà il vecchio debito, comprerà un nuovo appartamento e accenderà un nuovo mutuo. Tante cose, forse troppe.

Claudio crolla emotivamente. Il giorno dopo il rogito viene da me, insieme alla moglie, per regolare la mia parcella e dopo avermi ringraziato per l’impegno, la competenza, l’aiuto e il risultato, scoppiano a piangere e mi abbracciano. Mi commuovo anche io.

Ce l’hanno fatta, ce l’abbiamo fatta, insieme.

Poteva andare diversamente. Claudio avrebbe potuto non chiamarmi, in fondo ha trovato il blog DESIDERATAdomus per caso. Io avrei potuto non accettare la sua ricerca, in fondo l’appartamento che dovevo cercare era abbastanza comune, niente di particolare. Forse non c’era bisogno di un property finder…per la ricerca.

Ma per tutto il resto?

Alla fine quello che conta è che Claudio e la sua famiglia sono tornati a sorridere ed io ho dato il mio contributo.

Torna a sorridere anche tu, fai come Claudio e chiamami. DESIDERATAdomus troverà la tua casa ed io tratterò solo per te.


P.S.: Spesso c’è effettivamente bisogno di un garante e quindi di un mutuo con fidejussione. Spesso ma non sempre. Ricordalo, informati e fallo presente. La banca ci proverà, sempre.