La trattativa immobiliare è come il sesso

La trattativa immobiliare è come il sesso


Hai mai gestito una trattativa immobiliare da solo?

E come è andata?

Alcune trattative vanno prese da lontano, con una lunga dose di corteggiamento e una marea di preliminari.

Altre, più rare, sono fugaci, audaci, ardite, talvolta animalesche.

In entrambi i casi è buona norma avere sempre la consapevolezza che la controparte è un essere umano, come te, e che non va mai, mai, mai, MAI usurpato il suo consenso.

Deve essere sempre pieno, totale, consapevole.

Come in un rapporto di coppia, come in un amplesso e come in qualunque relazione sociale: ci vuole rispetto e umiltà. Sempre.

Certo, ci sono anche delle abilità, delle astuzie, delle strategie, che si possono e devono utilizzare per arrivare ad ottenere ciò che si vuole.

Prima però è fondamentale e necessario conoscere se stessi, i propri mezzi, le proprie forze, i propri limiti.

Ci permettono di mantenere promesse ed aspettative.

E’ molto utile essere allenati, aver dimestichezza con il terreno di gioco, disporre di mosse di provata utilità.

Ed è davvero profittevole conoscere il proprio antagonista, intuire le sue debolezze, ascoltare i suoi desideri, concedergli lo spazio per sentirsi a suo modo protagonista.

Se la trattativa finalizzata all’acquisto di un immobile viene affrontata con questi presupposti, sarà di sicuro appagante, provocherà piacere in tutti i partecipanti e l ‘attrazione esercitata nei confronti della controparte (sarei tentato di chiamarlo PARTNER) sarà istintiva, irresistibile ma prima di tutto naturale.

Per mestiere conduco da 15 anni trattative immobiliari a Bologna e secondo il mio modesto parere le fasi schematizzate della sessualità immobiliare sono cinque:

  1. Fatti notare dal Partner (OOOPS m’è scappato !!) cioè il proprietario/venditore.  Trasmettigli il tuo desiderio nei confronti del suo immobile, senza però dare in nessun modo l’idea di essere aggressivo;
  2. In questa fase gli sguardi sono fondamentali. I silenzi pure. Chiedi informazioni e documenti sull’immobile ma dimostrati sinceramente interessato anche alle storie ed alle energie che lo hanno attraversato. Le parole vanno misurate e va assolutamente trasformata l’empatia in autentica complicità. Se può sembrarti eccessivo sappi che il bello deve ancora venire;
  3. Raccontati. Confida al tuo Partner le paure, debolezze ed insicurezze (immobiliari) che ti pervadono. Svela il budget che non puoi sforare. Confessa le motivazioni per cui sei attratto dal suo immobile e, se opportuno, non far segreto delle tue precedenti esperienze (immobiliari). Chiaramente devi evitare di parlarti addosso e devi risultare interessante. Rimani concentrato su di lui e sui suoi desideri, più che sui tuoi. Ascoltalo, perché credimi, non esiste nessuno al mondo che non rimane sedotto dall’ascolto. Questo è il momento in cui ti giochi tutto;
  4. Le distanze si sono ridotte, è la fase dell’affondo. Fagli capire che vuoi provarci, che gli vuoi fare una proposta e che desideri possedere il suo immobile. Dichiarati disposto per il suo immoibile ad andare oltre il tuo budget, pronto a fare una pazzia. Vivi con disinibizione la piacevole tensione che deriva dall’abbandonarsi a questa confidenza;
  5. Ci siamo. Hai creato l’aspettativa e adesso devi mantererla. Fai la tua proposta.

La trattativa immobiliare è come il sesso.

E come nella sessualità, quella vera, la piacevolezza dell’amplesso immobiliare è decisamente influenzata da fattori ambientali e culturali. Quindi la gestione di queste 5 fasi dipendono fortemente dalla tua capacità di comprendere il tuo partner, la sua cultura, la sua educazione, il suo stato d’animo e la sua disponibilità. E tali fattori influenzano soprattutto ed inoltre il timing, ossia il ritmo con cui le 5 fasi si susseguono. 

Perché sappilo. L’eccessivo indugio e l’eccessiva lestezza sono errori di medesima madornalità.

Da tanti anni mi occupo a Bologna di ricerca immobiliare su committenza di immobili che fanno innamorare.

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