Cercare casa dovrebbe essere un bella esperienza, anzi DEVE e PUO’

Cercare casa dovrebbe essere un bella esperienza, anzi DEVE e PUO’


Ti invito, per cominciare, a guardare questo breve video in cui Daniele racconta il percorso che ha fatto a Bologna per trovare la sua nuova casa.

 

Cercare casa dovrebbe essere sempre un bel momento.

Come lo dovrebbero essere l’inizio di un nuovo lavoro, piuttosto che l’organizzazione di un matrimonio.
Ma talvolta non è così.
C’è spesso incertezza, timore, ansia, paura.
Dipende dalla paura del cambiamento?
O dalla capacità di comprendere fino in fondo i propri desideri?
Da cosa altro?
Cambiare casa dovrebbe esser un bel momento perché si esaudiscono dei desideri e perché, finalmente…
  • avrò la terrazza che tanto desideravo,
  • i miei figli avranno una stanza ciascuno,
  • andrò ad abitare nella zona che desidero da tanto tempo,
  • ci sarà uno stanza-studio tutto mia,
  • stavolta avrò una casa luminosissima…

Perché, perché, perché….


E invece spesso, troppo spesso, comprare una casa diventa un’odissea, una tortura, una storia troppo lunga, complicata, pericolosa.

Perché, sempre troppo spesso, c’è il rischio di fare la scelta sbagliata.


Proviamo però a ragionare diversamente e vorrei farlo, augurandomi venga compreso il fine, assimilando la ricerca della nuova casa alla nascita di un bambino.
Lo ripeto, prima che si inneschi anche solo lontanamente il dubbio: è solo un parallelismo metaforico.

Sono due cose diverse!

Se si desidera un figlio, generalmente, in una coppia, deve esserci quantomeno il progetto comune di allargare la famiglia.
E altresì, quando si inizia a cercare casa, una casa nuova, prima, deve sicuramente esserci un bisogno, un desiderio che innesca il tutto.

Il bambino che nascerà avrà un corredo genetico con tratti di entrambi i genitori, quale più e quale meno però non possiamo (per fortuna) determinarlo prima.
Al contrario, prima di iniziare la ricerca di una nuova casa, si può, anzi si deve mettere mano alla struttura del suo DNA.
Ecco, il fatto che l’avventura che porta fino ad una nuova abitazione diventi un film horror parte proprio da qui.
Dal momento in cui non si esegue una analisi preventiva di tutti i fattori che portano a definire i dettagli della nostra nuova casa.
Perché se non lo fai tu avrai una gestazione immobiliare immensamente complicata.
E al contrario, mappare con esattezza tutti i geni del DNA della tua futura abitazione, ti consentirà di iniziare una gravidanza serena, rilassata, consapevole, magari anche allegra.

Questa è senza dubbio la maniera migliore di avvicinarsi alla fase di concepimento della tua nuova casa.

Poi, con una mappa ben definita, inizi a muoverti e cominci a cercare.
Conosci il tuo desiderio, sai che può concretamente essere realizzabile e inizi a muoverti in un nuovo mondo che, probabilmente, non conosci bene: il mercato immobiliare.

Qui ti troverai di fronte ad altre difficoltà ma, grazie alla tua mappa genetica immobiliare e all’entusiasmo per un obiettivo che ti cambierà la vita, povrai essere caparbio e flessibile.
Caparbio nel discriminare il giusto dallo sbagliato, senza cadere in momenti di sconforto o di eccessiva esaltazione: sono entrambi dietro l’angolo.
Flessibile perché se, ad esempio, hai bisogno di una salone di 60 mq e te ne trovi davanti una da 50, dovrai capire che non si può avere tutto-tutto-tutto..

E’ solo un esempio e prendilo come tale.

Daniele, stimato pediatra oncologo del Sant’Orsola, è il protagonista della testimonianza che hai appena visto.

Pensa che proprio lui, ha vissuto una gestazione immobiliare lunghissima, durata in tutto 4 anni.

Più volte lungo questo percorso ha avuto la sensazione di essere vicino al traguardo, più volte ha dovuto ricominciare da capo e più volte ha sentito la stanchezza e la confusione addosso.
Poi dopo circa 3 anni si è fermato, ha ragionato, riflettuto, ritrovando caparbietà e flessibilità e, finalmente, ha partorito.
Con gioia e serenità, grazie ad una gravidanza controllata preventivamente, è nata la sua nuova bellissima casa.
Alla fine, è venuta al mondo. Proprio come Daniele e sua moglie la volevano.
E da lì, comincia per loro un nuovo percorso di gioia e serenità.

Insomma ricorda:
  • cercare casa non è una malattia
  • cercare casa non pone dei limiti alla tua vita, anzi piuttosto il contrario
  • cercare casa è eccitante

Cercare casa DEVE ESSERE BELLO.