Agente immobiliare bolognese si rifiuta di festeggiare il Capodanno

Agente immobiliare bolognese si rifiuta di festeggiare il Capodanno


Ora, se ti capitasse di leggere un titolo simile su un giornale, cosa penseresti?

Beh, a Roma, in modo delicatissimo, ci si esprime con un laconico “‘sti caxxi”. Se anche tu, sei tentato di andare oltre, ti chiedo la cortesia di resistere: continua  a leggere.

Prima di tutto mi presento: sono un agente immobiliare.

Sicuramente lo avevi già capito ma sono una specie poco diffusa di agente immobiliare.

Sono un property finder.

“Bolognesizzato” da quasi 20 anni, anche se sono nato e cresciuto altrove, considero ormai Bologna la mia città, quella insomma dove immagino il mio futuro, della mia famiglia, dei miei figli.

Professionalmente opero sotto l’ombra delle 2 Torri come intermediario immobiliare anomalo e non mi meraviglierò se questa breve auto descrizione ti risulterà criptica, ma tieni conto che, in questo articolo, non ho l’obiettivo di attrarre clienti. Anzi, molto più probabile che, proprio questo post, possa essere motivo per prendere la distanze dal sottoscritto. E poi, alla fine, se proprio sarai curioso di capire nel dettaglio cosa faccio, dopo, se non hai di meglio da fare, guardati il CHI SIAMO di questo sito.

Per adesso però ti sia sia chiaro che parlerò di IMMOBILIARE da AGENTE IMMOBILIARE e quindi da operatore del settore, conoscitore delle regole, dei prezzi e degli attori. Certamente ti esporrò la mia verità assoluta, ma altrettanto ed inevitabilmente una visione parziale e soggettiva perché viziata dalle mie esperienze e dal mio percorso.

Finite le premesse.

Passiamo ora al succo.

Capodanno è una cagata enorme, inventata probabilmente da qualche brava agenzia di marketing per vendere lenticchie, abiti da sera, petardi e astici.

Aaahhhh, adesso che l’ho detto mi sento meglio.

No, perché c’è in giro, soprattutto in questo periodo, la malsana e appiccicosa convenzione che a Capodanno bisogna fare:

  • i filosofi
  • il bilancio
  • la riflessione
  • i propositi
  • le promesse

….e a me, tutto questo, proprio non va giù!

Perché quelli che questi pensieri li fanno SOLO il 31/12 sono dei poveracci, dei lobotomizzati, delle bocce perse, dei polli allevati in batteria.

Ogni giorno è Capodanno. E non solo per un agente immobiliare bolognese.

Il tempo è una linea continua, senza pause, senza stop, non si divide in segmenti di un anno. Gli anni fuori da Matrix NON sono compartimenti stagni e le riflessioni e le analisi filosofiche io le faccio quando pare a me. OK?

Certamente le faccio anche a Capodanno.

Ma le faccio anche tutti i venerdì mentre torno a casa dopo il lavoro.

E le faccio anche ogni santa sera prima di addormentarmi.

Non ti nascondo che ci sono dei giorni che le faccio a nastro continuo ogni 5 minuti.

Perché tu invece le fai solo il 31 di dicembre? Beh allora lasciati servire, sei un decerebrato e nella scala evolutiva ti collochi perfettamente a metà tra la medusa dell’Adriatico e lo stereotipo moderno dello spettatore dei programmi di Barbarella D’Urso. E pensa che so già con assoluta certezza che per avere la tranquillità di mantenere integro il tuo priapismo intellettuale, interromperai qui la lettura di questo post.

Bene bene bene! Adesso che il parente stretto del plancton ci ha salutati, stiamo tutti meglio e possiamo andare avanti e parlare di “immobiliare” a Bologna.

Anzi, non solo a Bologna.

Il settore immobiliare in generale sta vivendo un buon momento in Italia. Il numero di transazioni è in crescita da una dozzina di trimestri (ah non lo sapevi??) e siamo ormai a tornati quasi a ridosso delle 600 mila compravendite. Cioè non troppo lontani da quelle che si facevano prima che la parola “crisi” diventasse la più usata (e abusata) del vocabolario negli ultimi 10 anni.

Le banche finanziano con giusta attenzione (il Credit Crunch è abbondantemente superato) e la nostra Bologna poi è addirittura una delle locomotive italiane di questa “primavera” del settore immobiliare (sorpresa!!) dove la crescita delle compravendite è a doppia cifra.

Se poi ci soffermiamo ad analizzare la questione dal punto di vista delle locazioni brevi/turistiche o dei locali dedicati al FOOD, a Bologna siamo di fronte ad un vero e proprio boom.

Insomma la mia amatissima città adottiva è considerata una piazza davvero interessante e dinamica da molti punti di vista.

Non mancano poi nemmeno gli spunti di riflessione.

Per esempio è davvero significativo che nonostante tutto questo fermento, i prezzi al mq della città famosa per i portici, invece rimangano stabili, pressoché paralizzati, inchiodati al palo.

Niente paura.

In realtà è una dinamica perfettamente normale, almeno fintanto che lo stock di immobili invenduti ed accumulato negli anni precedenti non verrà finalmente e definitivamente smaltito a prezzi coerenti con il mercato.

Ma IO cosa mi auguro per il 2019?

Da agente immobiliare NIENTE.

Nada, nothing, rien, niets, nicht.

Non mi auguro un bel fico secco. OK?

Me ne frego del numero di transazioni del 2019.

Poi me ne infischio di quello che sarà il trend dei prezzi degli immobili nei prossimi mesi.

E me ne sbatto anche delle tendenze del mercato delle locazioni brevi e di quello dei locali dedicati al “food”.

Mi interessa solo una cosa, cioè la CULTURA.

Sono un paio di anni che noto tra gli operatori immobiliari un progressivo moto di sano orgoglio etico.

Un virus benefico che lentamente e non senza contraddizioni, si sta insinuando in questo settore, tanto importante quanto proceduralmente opaco ed imprenditorialmente melmoso.

Credimi è una bella cosa, perché si  stanno diffondendo gli agenti patogeni di alcune malattie “buone” come:

  • collaborazione tra colleghi agenti immobiliari;
  • edilizia che non consuma il territorio ma piuttosto lo libera;
  • conversione del degrado immobiliare in socialità;
  • riqualificazione estetica ed energetica.

Una specie di miracolo!

E così di fianco ai vecchi “palazzinari” con i canini da vampiro, si va diffondendo una silente carboneria di giovani investitori ed operatori immobiliari dotati di nuovi paradigmi valoriali, che prendono le distanze dagli speculatori e che soprattutto al sacrosanto “affare” abbinano l’aspirazione a conquistare il consenso del pubblico.

Chiariamoci subito: è sempre e comunque business.

Sono imprenditori, come me (e forse anche te), che guidano aziende per avere profitti. Non sono onlus.

Questa cultura, stavo dicendo, sta timidamente ma progressivamente contagiando gli operatori, i professionisti, gli architetti, gli amministratori di condominio, le imprese di costruzione e ristrutturazione e persino gli agenti immobiliari.

Ah, per puro amor di statistica faccio una precisazione.

Non me ne vogliano parrucconi e vecchie volpi ma, dal mio modestissimo punto di osservazione, noto che, chi ha le palle di promuoversi su questi temi (ambiente, socialità, condivisione ecc.), è di solito under 40.

Certo. Molto ancora c’è da fare caro amico mio.

Il settore immobiliare è tuttora inquinante, viscido, subdolo, torbido e, proprio per questo, continua ad attirare, tuttora e ad ogni livello, orde di loschi personaggi privi di scrupoli o quantomeno animati dal solo richiamo del guadagno.

Stiamo però finalmente scoprendo che gli immobili non sono solo dei PRODOTTI.

Che negli immobili le persone vivono, producono e progettano il loro futuro rincorrendo la felicità.

Un ruolo decisivo e da protagonista in questo percorso lo avrà il marketing immobiliare.

Il marketing, in questa nuova interpretazione, diventa non solo strumento per vendere, ma anche per dialogare: in realtà lo è da qualche anno, anzi da sempre.

Non più per dire, ma anche per ascoltare. Per intendere i desideri dell’utenza finale e poi trasformarli in mattoni, finestre, palazzi, quartieri e servizi. Il marketing immobiliare, in questa nuova veste, avrà un ruolo centrale fin dalla fase di progettazione degli interventi di costruzione e ristrutturazione, diventandone il fulcro grazie al contributo dei compratori e garantendo la risoluzione definitiva del problema dell’invenduto. Il marketing dovrà dimostrare che si può essere VENDITORI rimanendo brave persone. Questa è la sfida, finalmente.

Well!

Come ti dicevo nuovi professionisti ed imprenditori del settore immobiliare, fieri e tenaci, stanno conquistando terreno. La loro mentalità è open, collaborano, aggiungono valore, risparmiano energie, coinvolgono il compratore nel processo decisionale. Insomma una vera rivoluzione.

Mi dà fiducia soprattutto osservare che costoro mediamente abbiano un livello molto alto di consapevolezza anche del proprio ruolo sociale. Constatare tale consapevolezza mi rassicura perché la CONSAPEVOLEZZA proviene sempre dalla CULTURA e la cultura è mamma del PROGRESSO nonché cugina dell’ENTUSIASMO e della CREATIVITA’.

Se tutto ciò avverrà avremo un nuovo rinascimento, una nuova bellezza.

Ma adesso veniamo al finale.

Il 1° gennaio non accadrà nulla di tutto questo.

E se accadrà non basterà di sicuro un anno per farlo accadere.

Insomma a Capodanno fatti pure il tuo bel bilancio e le tue belle riflessioni. In fondo le facciamo tutti, io compreso.

Ma non aspettarti che le cose accadano semplicemente perché te le sei augurate.

Tanto nel settore immobiliare, quanto in qualunque altro aspetto della tua vita, affinché le cose accadano bisogna prenderci la responsabilità di farle accadere.

Quindi non ti farò gli auguri se sei un architetto, non te li farò se sei un imprenditore immobiliare e non te li farò nemmeno se semplicemente devi comprare o vendere un immobile.

A prescindere da qualsiasi ruolo tu abbia nella catena produttiva immobiliare ti invito solo a rimboccarti le maniche e fare, con coscienza ed impegno, la tua parte.

Prosit.

P.S.: a te e famiglia!

P.P.S.: il mio nome è Giggi, Giggi Benedetti