3 casi di maltrattamento rivolti a chi deve comprare casa

3 casi di maltrattamento rivolti a chi deve comprare casa


Oggi ti presento tre situazioni antipatiche nelle quali si può ritrovare chi vuole, deve e può, comprare casa.

Ciò di cui ti sto per parlare accade tutti i giorni a Bologna, dove opero da 15 anni come Property Finder, ma anche a Milano, Roma, Napoli e Palermo. Dovunque in Italia, comprare casa, può farti trovare in una di queste grottesche situazioni che sono solo esempi (realistici, a parte i nomi) e non sono (purtroppo) gli unici.

Attenzione, è doveroso precisare che non capita sempre.

Ancora attenzione, purtroppo, non capita neanche raramente.

Quindi, se stai cercando una nuova casa e ti ritrovi in una situazione di queste…non sarai né il primo, né l’ultimo.

Ci si potrebbe girare un film e ho trovato anche il titolo

IL SILENZIO DEGLI ACQUIRENTI

Episodio 1 | La prima casa non si scorda mai | sottotitolo: Perché io sì e lui no?

Luciana Amidei, 35 anni, 2 lauree e 3 master in USA, Germania e Inghilterra, professionista apprezzata e desiderata come una top model, sta cercando la sua prima prima casa a Bologna.

Dopo averla finalmente trovata, proprio come la desiderava, in zona Mazzini, nel portafoglio immobiliare dell’agenzia “Tutte le case per tutti” si ritrova davanti al notaio per il rogito. Tutti soddisfatti, tutti contenti, prende le chiavi fino a quando, 5 secondi prima di firmare il rogito scopre che lei ha pagato una provvigione (concordata!) del 3% pari a circa 25 mila euro.

La sua controparte, il venditore, ne ha pagati solamente 2 mila.

Luciana, si è sbattuta per 10 mesi per trovare la sua nuova casa.

E’ comunque felice, ma vedere questa disparità di trattamento provvigionale (e professionale) da parte del bravo agente immobiliare, la fa riflettere molto e le fa anche rodere un pochino il sedere. Anzi un bel po’.

Avrebbe le competenze per far scoppiare una bomba atomica attorno al tavolo del notaio, ma non ha detto nulla. E’ rimasta IN SILENZIO.

Episodio 2 | Quando la forza non c’è più | sottotitolo: Soli, siam rimasti soli

Marta Cerulli e Sabatino Bondi, entrambi sessantenni, funzionari bancari, non ancora in pensione, sposati da quasi 40 anni con 2 figli già grandi e che hanno spiccato il volo. Decidono di vendere la loro villa in periferia dove hanno cresciuto i loro ragazzi, per comprare un quadrilocale in centro, dentro “i Viali”, zona Castiglione.

Scelgono l’agenzia, sempre la stessa, la leader della zona “Tutte le case per tutti”, con l’agente pianificano le 2 fasi del loro piano (fase A = VENDERE — fase B = ACQUISTARE) e la fase A del progetto fila via liscia come l’olio.

In soli 3 mesi hanno trovato il compratore e raggiunto l’obiettivo.

Il collega agente immobiliare li ha assistiti come si deve su tutto. Dalla valutazione alla preparazione dei documenti, dalle foto alla promozione sui portali dell’immobile. E poi dalla gestione degli appuntamenti al supporto in trattativa per non scendere sotto gli obiettivi prefissati.

La seconda parte del lavoro, la fase B, quella in cui debbono acquistare l’agognato quadrilocale, è stata ed è tuttora un dramma. Un vero incubo.

Nessuno che li segue, nessuno che li aiuta, non solo a comprare casa, ma neanche a cercarla.

Le agenzie li chiamano per case sbagliate, quando la casa è carina i documenti dell’immobile non ci sono quasi mai tutti, vengonono spesso messi alle strette e sugli immobili più interessanti ci arrivano sempre tardi.

Loro sopportano, la villa l’hanno consegnata ormai da un sacco di tempo e IN SILENZIO da 6 mesi vivono in affitto. L’incubo continua, il bravo agente immobiliare è sparito, non si fa più trovare in agenzia, ha gettato la spugna e non risponde neanche al cellulare. Insomma ‘sto quadrilocale in centro sembra non esistere.

 

Episodio 3 | Noio vulevon savuar | sottotitolo: Prima gli itagliani

Philippe Lacroix è francese e deve trasferirsi da Parigi a Bologna.

E’ manager di una multinazionale che ha acquisito una promettente start-up bolognese che si occupa di nanotecnologie applicate alla domotica.

La casa-madre lo paga profumatamente da 3 anni per fare il manager pendolare.

Ha vissuto per 6 mesi in albergo e adesso da 2 anni e mezzo è in affitto in un grande appartamento del centro.

3.000 euro mensili di canone, che l’azienda gli rimborsa e che lui ora ha deciso che sfrutterà per comprare casa a Bologna, visto che gli è stato contrattualmente confermato che ci dovrà rimanere definitivamente.

Il suo futuro e quello della sua famiglia, che nel frattempo lo ha raggiunto, sarà proprio qui. In zona Andrea Costa.

Conosce Bologna ma anche no, comprende l’italiano ma qualcosa gli sfugge, non ha conoscenze fidate se non quelle legate al suo lavoro.

Avrebbe bisogno di un’agenzia, di un professionista, un consulente che gli facesse da tutor, che lo aiutasse ad affrontare in sicurezza la parte fiscale, la burocrazia, il mercato e le sue insidie.

Proprio lui che è abituato a dirigere, a delegare, a pianificare,

Qui invece deve fare tutto da solo.

Ed è quello che sta facendo, nei ritagli di tempo, lui che muove budget da milioni di euro, guarda i portali, fa le telefonate e va a perdere il suo tempo a guardare immobili che puntualmente si rivelano dei veri e propri cessi a pedali. Compresi quelli dell’ormai famosa “Tutte le case per tutti”.

Tutto ciò senza lamentarsi, senza sbottare, IN SILENZIO.


L’agente immobiliare, come dice il nome, effettivamente è agente, nel senso che agisce.

Ma sempre e soprattutto per conto del venditore.

Al compratore, a chi deve comprare casa, non pensa nessuno.

O quasi.