LETTERA A QUEL MINCHIONE DI BABBO NATALE (che sono io)

LETTERA A QUEL MINCHIONE DI BABBO NATALE (che sono io)


Che emozione il Natale.

Da piccolo piccolo credevo che Babbo Natale esistesse e fosse un simpatico vecchietto dotato di barba bianca che vestito di rosso, girava per le case a consegnare doni su una slitta trascinata da renne volanti.

Pensa un po’.

Ogni anno i miei genitori mi estorcevano letterine che contenevano promesse poco credibili ed a fronte delle quali ricevevo anticipatamente regali.

Era una gran pacchia!

Io promettevo che avrei mangiato senza fare storie e si materializzava l’arco di Robin Hood.

Che non avrei fatto capricci e compariva il pallone di cuoio.

Che non avrei litigato con mio fratello e mi si presentava davanti la bicicletta.


…mi vengono in mente i nostri politici di questi giorni, che in campagna elettorale promettono di togliere l’IMU, di creare occupazione e abbassare il debito pubblico, ma così cambiamo discorso.


Poi, sarà stato più o meno 35 anni fa, capii che Babbo Natale non esisteva e che i regali sotto l’albero li mettevano nottetempo e con passo felpato mamma e papà.

Tutto mi sembrava chiaro.
Avevo capito tutto.

Babbo Natale forse non esisteva ma conveniva di molto stare al gioco e continuare a beccarsi i regali.

Durante l’adolescenza e la giovinezza il periodo natalizio diventò una scoscenziata orgia godereccia di partite a carte, nottate fuori casa e mangiate da bagordi.

 

Verso i miei 25 anni le cose sono cambiate ancora e le feste natalizie sono diventate un emozionante momento per far bilanci e propositi.

Mi attribuisco grande lucidità in tal senso.

Non sono soltanto obiettivo. Io sono ferocemente lucido, più realistico del Re.

Profondamente capace di dire a me stesso le cose come stanno.

Poi dopo ancora è nato Nik (il primo dei miei figli) e da allora è ricomparso nella mia vita anche l’ologramma di Babbo Natale.

Con una variante mica da poco.

Adesso ne ho la certezza, Babbo Natale esiste!!!

E sono io….che di soppiatto ho preso il posto di chi mi ha preceduto nella meravigliosa ruota della vita.

Ho così forte la consapevolezza di essere Babbo Natale che da quest’anno oltre a portar regali a Nicolò, ho deciso che scriverò anche una lettera a me medesimo nella quale farò bilanci e propositi e li indirizzo a colui che dovrà giudicare gli uni ed esaudire gli altri, cioè sempre me stesso in persona.

Della serie se le cose poi non vanno come devono andare almeno saprò con chi prendermela….

Di seguito il testo della lettera per il 2012/2013


Caro Babbo Natale,

debbo dirti un bel po’ di robe ma ho le idee chiare e quindi cominciamo con un bel bilancino dell’anno passato.

Il 2012 è stato un anno pieno pieno di tutto.

Emozioni come se piovesse e di questo volevo ringraziarti.

Sono vivo tanto per cominciare e questo rispetto a tantissimi mi cataloga tra i fortunati.

Ho una famiglia che amo e anche di questo ti sono grato.

Certo il mio corpo sta letteralmente marcendo, ma di contro i miei sensi, la mia percezione, la mia forza stanno progredendo in un percorso emozionante e coinvolgente di cui nemmeno sapevo l’esistenza.

Un bel regalo anche questo.

Parliamo ora anche del lavoro (ma in realtà non solo).

E’ stato un anno a 2 velocità.

Il fatturato è stato più basso dell’anno precedente e per la prima volta nella mia vita ho anche provato cosa significa avere clienti insolventi.

Era proprio necessario?

Bah…

Però devo riconoscere che dal punto di vista delle relazioni professionali e della progettualità è stato un anno fantastico.

Ho conosciuto un mucchio di persone stra-interessanti che mi hanno stimolato a fare di più, a guardare più avanti, ad affrontare meglio, perché mai solo, questo tremendo periodo di crisi non solo economica che stiamo vivendo.

Mi hai dato un nuovo compagno di viaggio che in realtà faceva già parte della mia vita.

Lo avevo visto uscire a rallenty dalla finestra e tu me lo hai fatto rientrare all’improvviso dalla porta.

Un vero e proprio colpo di scena.

C’è moltissimo da sistemare tra di noi e chissà se ce la faremo ma è di nuovo “nel mio cerchio” e questa è un’emozione che mi fa sentire più forte.

Professionalmente ho maturato consapevolezza, so che siamo tra le poche realtà veramente innovative del panorama nazionale italiano nel settore dell’intermediazione immobiliare, so che abbiamo corso dei rischi a battere per primi la pista, ma so anche che l’abbiamo fatto consapevolmente e che quando raccoglieremo i frutti (e ci puoi giurare caro il mio Babbone che li raccoglieremo!) ce ne prenderemo il merito.

Com’è giusto che sia.

Passiamo ora ai propositi.

Il 2013 è l’anno in cui vogliamo crescere, vogliamo sicuramente puntare delle bandierine in altre città d’Italia, almeno un paio se non di più.

Oggi siamo piccolissimi, microscopici ma siamo anche convinti e preparati.

E siamo circondati in ogni direzione da persone che credono in noi.

Insomma gli ingredienti ci sono tutti.

Manca se vuoi qualche centinaio di migliaia di euro da investire ma non è questo che ti chiedo.

Faremo senza e faremo bene lo stesso, procederemo per gradi autofinanziandoci.

Quello che ti chiedo invece è la lucidità di capire che non basta avere il timone in mano per arrivare all’approdo.

Avremo bisogno di nuove sinergie, di nuovi collaboratori e questo rappresenta anche un rischio.

Non ti chiedo di metterci a disposizione il meglio dal punto di vista dell’esperienza lavorativa di chi incontreremo, ci interessa relativamente, ma mi farebbe molto piacere evitare rapporti troppo ravvicinati con cialtroni, truffatori e soprattutto tipi alla #non#ti#preoccupare#so#io#come#fare.

E se proprio non puoi fare a meno di farceli incontrare fai almeno che mentre ci stiamo conoscendo, esattamente mentre gli stringo la mano,  si caghino addosso così se non altro li riconosco 🙂

Non ti chiedo la salute per me, che sia quel che sia, ma smetterò di fumare.

Se possibile però la salute portala a tutti quelli a cui voglio bene.

Seppoi, come immagino, per quest’ultimo punto non puoi fare nulla, almeno portagli il buonumore che fa molto bene anche quello.

Ti ringrazio per quanto farai per me.

Come vedi non ti ho chiesto cose materiali e forse nemmeno troppo complicate.

Insomma però adesso dipende tutto da te…

 

P.S. Se non esaudirai tutti i miei desideri giuro che ti sequestro le renne e te le rispedisco a pezzi in una pentola condite con olive e rosmarino.