IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA


L’uomo è un animale abitudinario e riottoso al cambiamento.

Poi quando si tratta di abitudini piacevoli, proprio si mette di traverso, la vive come un trauma.

Cambiare lavoro, andare a vivere in una città diversa, provare un cibo nuovo, dormire su un materasso diverso sono tutte cose che generano tensione nelle persone.

Si crede (sbagliando) che cambiare sia un poco perdere, e perdere sia un poco morire.

Ma ci sono delle volte in cui non se ne può fare a meno!

Nel settore immobiliare in Italia è in atto una profonda crisi.

Il numero delle transazioni alla fine del 2012 saranno la metà rispetto ad appena 5 anni prima.

I prezzi sono già scesi di un bel po’ e stanno continuando a scendere.

Molte agenzie immobiliari non vendono una casa da un semestre (o due) e parecchie hanno già abbassato la serranda o stanno per farlo.

Se non è un cambiamento questo!

E’ di più, è una tragedia pazzesca, perché dietro ogni serranda abbassata ci sono famiglie che passeranno (probabilmente) momenti di grande difficoltà economica e sociale.

Ma ciò detto, e aggiunto doverosamente che questo è il frutto della semina che abbiamo fatto, e aggiunto ancora che mi riferisco al settore immobiliare, ma chiaramente tutto ciò sta avvenendo in maniera trasversale in tutti i settori dell’economia del nostro paese…cos’altro c’è?

C’è che tra chi è ancora con la serranda aperta si sta cominciando a diffondere un nuovo modo di di pensare, di ragionare e di parlare.

Avverto finalmente in mezzo alla puzza di cadaveri in putrefazione anche uno spiffero di aria fresca.

Abbiamo avuto un periodo lunghissimo di crescita dei prezzi degli immobili in cui le agenzie immobiliari sono nate e cresciute immerse nell’abbondanza.

La professione dell’agente immobiliare oltretutto non è a tutt’oggi sostanzialmente sottoposta a “filtri” all’ingresso ne tanto meno a particolari regole deontologiche.

Aggiungiamoci che per aprire un agenzia immobiliare “base” è necessario un investimento economico veramente irrisorio e il gioco è fatto.

Negli ultimi 30 anni in Italia se non sapevi cosa fare, potevi sempre fare l’agente immobiliare.

E il mercato ti premiava anche se NON fondavi il tuo lavoro sulla professionalità, sulla correttezza, sulla preparazione, sull’aggiornamento e così via.

Poteva bastare anche, come in ogni settore in Italia, avere un buon network relazionale e saper dire bene le cazzate.

Adesso il mercato ha fatto un balzo in avanti, le pretese dei compratori sono cambiate e soprattutto sia chiaro a tutti, non soltanto in termini di prezzo.

Ho la certezza che il “compratore di case” degli ultimi 2 anni sia più preparato culturalmente e che di conseguenza sappia meglio valutare il proprio acquisto e la qualità del professionista che glielo propone.

E a questo punto direi che potrebbe essere solo l’inizio.

E a questo punto speriamo…..

Il “cambiamento” può spaventare ma porta sempre con se una carica di energia, di forza e di risorse.

Le abitudini saranno pure rassicuranti ma addomesticano, addormentano, anestetizzano, spengono.

C’è sempre un rovescio della medaglia.

Quindi come tutte le medaglie, anche questa crisi immobiliare, ha due facce.

Il dritto.

Fatta del dispiacere per le vittime innocenti di questa tremenda strage, della tristezza per i talenti purtroppo sprecati, della tensione al superamento delle difficoltà e della paura che capiti pure a me.

E il rovescio.

Fatto di una mia cinica e grassa risata per quelli che avendo fondato il loro percorso professionale sui disvalori (come vogliamo chiamarli la maleducazione, il fancazzismo, la sciatteria, la superficialità o peggio ancora la scorrettezza con i colleghi e la disonestà con i clienti?) oggi vengono disinfettati.

Esiste sempre il rovescio della medaglia.

Meno male!