Così ho trovato casa a Batman

Così ho trovato casa a Batman


Oggi ti chiedo di fare uno sforzo e provare ad immedesimarti nel personaggio principale di questo post che è stato il protagonista di un fatto realmente accaduto a me, in questo 2016 che sta per finire.

Sei un manager con un lavoro che ti appassiona e ti appaga, viaggi continuamente in Italia e all’estero.

Sei a contatto con aziende importanti, hai decine di persone che dipendono dalle tue decisioni.

I soldi per te non sono un problema.

Hai la tua famiglia.

Una moglie che ti ama e che ami e dei figli che ormai stanno spiccando il volo.

Infine hai le tue passioni.

La tua vecchia casa di famiglia, con tutti i tuoi libri e, soprattutto, i tuoi quadri che, anche se non hai più posto per appendere, visto che hai saturato anche la cucina e i bagni, continui ad accumulare in garage ed in cantina.

Una vita intensa la tua, fatta di sudore, fatiche e determinazione ma anche di risate, soddisfazioni e felicità.

Poi una mattina ti svegli e scopri che qualcosa di strano ti sta facendo compagnia, a tua insaputa è venuta a farti visita.

Fai degli accertamenti, poi altri più approfonditi e alla fine arriva la sentenza.

L’ospite che hai dentro di te, ti cambierà irrimediabilmente e in breve tempo ti impedirà di correre e di camminare con le tue gambe.

Stai per fare i conti con una malattia invalidante e progressiva che ti costringerà a vedere il mondo seduto su una sedia a rotelle.

o-sedia-a-rotelle-facebook

La botta è forte.

E’ complicato capire dov’è finita la lucidità che ti ha contraddistinto nei 55 anni della tua vita precedente.

Poi riesci a fermarti, sederti e, insieme alla tua famiglia, seppur molto incazzato, torni consapevole: ragioni e pianifichi il tuo futuro prossimo.

Nonostante tutto, sei fortunato.

Mi rendo conto che per me è facile da dirsi, ma è quello che penso.

Perché hai vicino delle persone che non ti faranno mai mancare il loro supporto.

E perché per quanto terribile, quello che ti sta accadendo ti farà rimanere seduto su una sedia a rotelle ma, lucido e vivo.

La rabbia è energia, se la indirizzi sarà tua inconsapevole alleata.

I frutti del tuo lavoro e la straordinaria e tenace amorevolezza di tua moglie accompagnano i tuoi pensieri, con serenità, verso la decisione:

devi trovare una nuova casa che ti sostenga in questa nuova pagina del libro della tua vita.

E sì, perché hai scoperto che la tua vita cambierà e velocemente, sconvolgendo le priorità, le dinamiche, i valori, i tempi.

Sarà tutto un altro film.

Quindi via. Ti metti al lavoro per raggiungere questo obiettivo e, con un po’ di indagini e tramite conoscenze comuni arrivi a me e mi contatti.

Ci incontriamo, conosco la tua famiglia, mi racconti la tua vita precedente, disegni nei particolari quella futura e mi coinvolgi mani e piedi, con il ruolo che mi si addice e cioè l’agente immobiliare diversamente abile!

Cercare un immobile per qualcuno che non conosci è difficile, ma è il mio lavoro.

La voglia ti viene e le idee pure, ma solo se capisci che di fronte hai una vita (più di una, in realtà) e che devi aver voglia di far diventare le tue capacità, un’occasione di crescita, di condivisione, di ascolto…

Stare su una sedia a rotelle non è semplice.

Per me è già complicato anche solo immaginarlo, ma mi metto lì e cerco di capire.

Chiudo gli occhi e divento te, divento tua moglie, divento i tuoi figli.

Su una sedia a rotelle cambia la prospettiva.

La casa ha tutt’altra angolatura.

In casa, da seduto, si vedono le cose diverse che da in piedi, perché gli occhi arrivano a vedere dalla finestra, ma non verso il basso.

Sarebbe bello che le finestre fossero più grandi e con dei davanzali più bassi.

Ma è poi possibile aprire le finestre da seduto? E gli scuri o le tapparelle? Questo è un bel problema.

Le porte e le finestre a scrigno, sono il coniglio nel cilindro.

Il top sarebbe averle elettriche, magari con un comando ad infrarossi o con un pulsante.

La porta d’ingresso è più comodo che sia a tirare o a spingere?

Quante volte facciamo un gradino senza accorgercene, per entrare nel palazzo, in ascensore o in casa?

Ma stavolta no: niente gradini, nemmeno uno.

Un corridoio è un corridoio. No, per uno in sedia a rotelle, un corridoio diventa una trappola se non è largo almeno 120 cm., non riesci a girarti, sbatti contro le porte, contro il muro, contro la libreria.

Lo spazio intorno al letto nelle camere è sempre gradito, ma diventa indispensabile se sei in sedia a rotelle.

Quanto è largo l’ascensore? A che altezza è la pulsantiera dell’ascensore, ci arrivi al tasto da seduto?

Che distanza hanno tra loro i sanitari del bagno? Quanto è largo? E il box doccia? Ha lo scalino?

Cucinare su una sedia è diverso che cucinare da in piedi.

Il parcheggio sotto casa ci deve essere a qualsiasi ora e sul lato guida deve avere molto spazio.

E se nevica o piove?

Come ci arrivo a casa?

Serve un garage molto comodo ed il tragitto fino all’ascensore deve essere breve e senza ostacoli.

La domotica può dare una grande mano. Le porte si aprono, la casa ti parla, le tapparelle scendono tutte insieme, la casa ti riconosce e diventa tua amica.

Si mette a tua disposizione.

E tutti quei quadri? Servono un mucchio di pareti per tutti quei quadri…

Oltre a ciò devi risolvere tutte le richieste “classiche” e cioè la zona, la luce, il silenzio, il piano, la terrazza e tutto il resto.

Gli immobili “usati” difficilmente andranno bene, ma guardiamoci lo stesso.

Per poi scoprire in fretta che la strada da seguire è quella di un edificio moderno, ancora in fase di costruzione.

Le tue speranze sono diventate i miei obiettivi e li abbiamo raggiunti tutti

Ma torniamo indietro e pensiamo a quando la casa la dovevi ancora trovare.

Con il metodo “tradizionale”, tu avresti dovuto chiamare 30/40 agenzie, spiegare ad ognuna le tue esigenze “speciali”, raccontare la tua storia, sperare che qualcuno la ascoltasse, poi andare a vedere 50 immobili.

Ed ogni volta fare la corsa ad ostacoli tra il parcheggio e l’uscio della casa da vedere….ti rendi conto?

Non credo di essere stato una soluzione, ma per mestiere e per carattere ho sempre una gran voglia di immedesimarmi nel problema, di farlo mio. Il resto lo abbiamo fatto insieme.

Ho delle abilità diverse da quelle degli agenti tradizionali. Io non vendo case, le cerco, che è diverso. E stavolta mi sono sentito più utile del solito perché al mio fianco a me c’eri tu, un super cliente, uno molto speciale.

Uno che è costretto ad avere una forza fuori dal comune, che ha normalizzato e quotidianizzato le battaglie.

E’ stato come essere Alfred, l’assistente di Batman, solo che eravamo a Bologna e non a Gotham City 🙂

Si è vinto insieme.

Sono incantato.

Quella che abbiamo trovato è la tua casa giusta, ti permetterà una vita “inclusiva”.

Poi alla fine si diventa amici.

Cena, pizza, birra e si parla d’altro.


P.S.: dal giorno dell’incarico al preliminare sono passati poco più di 2 mesi nei quali ho lavorato solo per raggiungere questo obiettivo.