BABBI NATALE CERCASI

BABBI NATALE CERCASI


E così sta finendo il 2013.

Che anno bastardo.

Ma non parlo di me o del settore nel quale lavoro.

Parlo proprio in generale del nostro paese.

Disoccupazione ai massimi, pensioni da fame, sanità che peggiora, la scuola che va a rotoli, migliaia di piccoli imprenditori hanno chiuso bottega, decine di migliaia di sfrattati e di case messe all’asta, italiani giovani e vecchi che fuggono in massa e un sistema politico corrotto o nella migliore delle ipotesi completamente inadeguato.

Credo che la situazione sia ben riassunta dalla confidenza che ci ha fatto qualche ora fa l’ISTAT dicendoci che 18 (DICIOTTO) milioni di italiani per il 2014 sono a rischio povertà.

E poi mettiamoci pure che il mondo non siamo solo noi.

Ci sono anche decine di guerre, la fame nera, la Spagna, la Grecia, la crisi mondiale, i problemi dell’Unione Europea e i difetti della globalizzazione.

In pratica il bello del 2013 è che finalmente sta finendo.

Però c’è un però.

Il però è che io mi sento vivo, consapevole e anche incazzato.

In sintesi, proprio perché so che c’è questa situazione e proprio perché ho deciso di rimanere in Italia, so di voler essere un portatore sano di valori, di energie, di cambiamento, di speranze.

Voglio esserlo qui e voglio esserlo dando l’esempio.

Io voglio essere protagonista, io voglio essere la mia locomotiva.

E se me ne danno l’opportunità voglio esserlo anche per mia moglie, per mio figlio, per i miei genitori, per tutti gli amici ed i parenti, per qualche collega e per tutti i miei clienti.

Oh, sono un sacco di persone.

Mi sprona ancora di più sapere che quando ne avrò bisogno qualcuno di loro mi saprà aiutare.,

Ma a prescindere da ciò voglio dire a tutta questa gente nel 2014, compatibilmente con i miei giganteschi limiti, le mie tare, le mie fisse ed i miei difetti CONTATE SU DI ME.

In fondo che gusto c’è a fare i buoni solo a Natale?